È stato pubblicato il bando per accedere alla “Scuola dei quartieri”: fino al 9 settembre si può presentare il proprio progetto di adesione al programma voluto dal Comune di Milano per aiutare i cittadini a trasformare le proprie idee in nuovi progetti, imprese sociali o servizi utili alla comunità e alla vita dei quartieri.
«Lo scopo della Scuola dei quartieri – spiega l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – è aiutare le persone a far nascere progetti e servizi che siano utili alla comunità, diversi da quelli già esistenti, e che siano capaci di sostenersi in modo autonomo, cioè non solo ricorrendo a finanziamenti pubblici. Un’iniziativa che rinnova un tratto distintivo tipico della laboriosità milanese, indipendentemente dalla provenienza sociale e che, attraverso il lavoro e la partecipazione alla vita civile e sociale, permette di sentirsi pienamente cittadini».
La “Scuola dei quartieri” non è uno spazio fisico ma un percorso di formazione e attività multidisciplinari per trasmettere conoscenze e strumenti pratici espressamente rivolti ai cittadini, anche dell’Unione europea o a stranieri con regolare permesso di soggiorno, che vogliono trasformare le proprie idee e desideri in progetti concreti, duraturi e sostenibili.
I progetti potranno spaziare dai servizi per le persone e di vicinato, imprese sociali commerciali e artigianali, progetti di mutuo aiuto, spazi di aggregazione sociale, attività di promozione artistica e culturale, riuso, riciclo, tutela dell’ambiente sino a sport e benessere, formazione ed educazione e altro ancora.
Chi può presentare un progetto?
Il progetto si rivolge esclusivamente a gruppi informali di cittadini, a partire anche solo da due persone, che vogliono impegnarsi in prima persona per migliorare la qualità della vita del proprio quartiere.
La scuola è aperta anche ad associazioni e organizzazioni che, pur non potendo rispondere direttamente al bando, potranno aiutare i nuovi progetti a nascere e crescere nel tempo.
Nessun c’è limite di età o di titolo di studio per accedere alla scuola, basta la voglia di mettersi in gioco e di far nascere qualche cosa di nuovo con la giusta idea.
Come funziona la “Scuola dei quartieri”?
La “Scuola dei quartieri” si articola in due fasi di partecipazione.
La prima fase bisogna candidare la propria idea, entro il 9 settembre, e superare una selezione. I gruppi che avranno proposto le 20 migliori idee potranno accedere a un percorso di formazione avanzata totalmente gratuito di dieci settimane per passare dalla teoria alla pratica e imparare tutto ciò che serve per trasformare un’idea in un progetto vero e proprio. Il corso si svolgerà in modo non continuativo per venire incontro alle esigenze di chi studia o lavora.
La seconda fase, al termine delle dieci settimane, prevede una “borsa progetto” sino a un massimo di 25mila euro a fondo perduto volta a finanziare il primo anno dell’attività e un servizio di affiancamento e tutoring finalizzato ad accompagnare il progetto in tutte le fasi, dall’avvio alla rendicontazione.
La “Scuola dei quartieri”, cofinanziata dall’Unione europea grazie al Programma operativo città metropolitane PON Metro – dopo una fase di avvio nei quartieri di Lorenteggio, Giambellino, Corvetto e Rogoredo – si estenderà nel corso dei prossimi due anni ad altre zone della città.
Tutte le informazioni per accedere ai servizi e alle attività della “Scuola dei quartieri” sono disponibili sul portale del Comune di Milano e sul sito dedicato https://www.lascuoladeiquartieri.it.