30 aprile 2019

Roberto Tasca, assessore al Bilancio e al Demanio del Comune di Milano
In occasione dell’approvazione della delibera relativa al rendiconto di gestione per l’esercizio del 2018, sono emerse valutazioni sull’attività del Comune di Milano che vanno anche al di là dell’assetto puramente economico.
La valutazione complessiva delle condizioni nelle quali si è completata l’attività dell’Amministrazione nel 2018 è rispettosa dei vincoli ed equilibri finanziari, sia nella parte corrente che nella parte in conto capitale, ed è rispondente alle condizioni di equilibrio delle condizioni del proprio debito.
Dal punto di vista delle entrate correnti è confermata una tendenza pluriennale che comprende:
- stabilizzazione progressiva delle entrate addizionali derivanti da attività di soggiorno e turismo su Milano (transito di cittadini non residenti)
- trasferimenti in costante riduzione da parte dell’Amministrazione centrale e delle altre amministrazioni periferiche
- livello di prevedibilità e stabilità delle entrate extratributarie (offerta e vendita di servizi).
Dal punto di vista della spesa corrente si evidenzia un impegno al contenimento per poter garantire le prestazioni dei servizi che si ritengono fondamentali, in particolare a fronte delle condizioni medie di reddito della nostra cittadinanza che non sono certo aumentate – pur essendo di un certo benessere, se confrontate con altre zone del Paese –. La capacità di governare la spesa ha consentito di soddisfare vincoli che, benché condivisibili, gravano in modo significativo sui bilanci egli enti comunali, ovvero provvedere all’accantonamento per il fondo di dubbia esigibilità e dall’altro provvedere al servizio del nostro debito, che sia per la parte in conto capitale che per la parte in conto interessi è sostanzialmente inserito come spesa corrente nel nostro bilancio.
L’accantonamento che riportiamo sul 2019 è di circa 62 milioni di euro.
Le entrate straordinarie del 2018 derivano soprattutto da alienazioni di immobili (cessione di caserme), mentre le entrate da oneri di urbanizzazione sono quasi 100milioni di euro.
Relativamente al capitolo della spesa è stato garantito il controllo e l’obiettivo della stabilizzazione della spesa stessa. Il bilancio 2019 dovrà mirare a creare entrate che siano sostitutive delle componenti straordinarie, in questa linea vanno gli aumenti del trasporto pubblico locale.
Da questo emerge uno stato di salute sano del Bilancio comunale, tale per cui le agenzie di rating valutano il Comune di Milano meglio di quanto valutino l’Italia nel suo complesso!
Dal punto di vista delle entrate e uscite in conto capitale nel 2018 (dati certi e già consuntivati) il totale degli investimenti che sono stati messi a terra riguarda complessivamente investimenti per 821 milioni di euro, contro i 248 milioni di euro del 2016: uno sforzo importante che mostra capacità di miglioramento nel produrre anche una progettualità esecutiva.
Relativamente al debito il Comune di Milano è il secondo comune italiano per entità del debito, dopo Roma Capitale (12 miliardi di debito) che però, già dal 2009, grazie al concorso di Forza Italia e Lega, aveva visto il trasferimento di questo debito per tre quinti a carico della collettività italiana, cioè di tutti i cittadini, milanesi compresi! Tentativo riproposto poche settimane fa anche dall’attuale compagine di governo guidata dal Movimento Cinque Stelle e ancora Lega. Invece Milano se la deve cavare da sola: dal 2011 al 2018 il Comune si è assunto la propria responsabilità e ha ridotto il debito di 500 milioni, il che significa che con questa tendenza, a fine consigliatura potremmo avere un miliardo in meno di debito.
Se tuttavia tutti i comuni italiani hanno dovuto ridurre il proprio debito dal 2011 al 2018 per 8,5 miliardi di euro, viceversa non è accaduto altrettanto da parte dello Stato.
Anche a fronte di queste considerazioni e dell’impegno dimostrato dal Comune di Milano abbiamo proposto e approvato un nostro Ordine del Giorno rivolto al Governo per chiedere di chiarire l’intento di copertura del debito di Roma, di spiegare come intende affrontare il problema simile di oltre 1000 comuni italiani e per suggerire di allungare le scadenze del debito per dar respiro alle risorse da mettere sui servizi per i cittadini tenendo fermo il principio di responsabilità.

Ordine del giorno del Consiglio comunale di Milano su Articolo 38 del Decreto Crescita