Mentre Regione Lombardia discrimina i cittadini milanesi con un provvedimento che esclude gli over 70 a basso reddito che vivono negli stabili popolari cittadini (secondo i calcoli di Palazzo Marino, sono almeno 700 gli inquilini penalizzati dalla giunta di Fontana), dal Comune di Milano un impegno concreto e virtuoso: tornano infatti a vivere e trovano nuova assegnazione 15 locali prima inutilizzati messi a bando che daranno più vivacità e sicurezza a quartieri periferici.
In contesti di case popolari tra il Gallaratese, Quarto Cagnino, Isola e Chiesa Rossa, prenderanno il via nei prossimi mesi attività quali una biblioteca, laboratori di sartoria, di tappezzeria, di radio e dj, spazi di ascolto per famiglie, giovani, anziani e centri di sostegno allo studio; poi ancora un laboratorio per la produzione del miele, un ciclo di incontri sull’apicoltura, un corso di chitarra, un altro per sensibilizzare sui temi dello spreco alimentare e della sostenibilità ambientale; e ancora iniziative sportive e di promozione del consumo di prodotti biologici, organizzazione di viaggi culturali, di conferenze, una scuola di mountain bike, un’altra di pittura.
Gli spazi, tutti ai piani terra, hanno dimensioni che variano da un minimo di 42 mq ad un massimo di 133 mq e vengono concessi in affitto per un periodo di 6 anni con un canone scontato del 70% rispetto ai valori di mercato.
I vincitori del bando sono 15 associazioni già presenti sul territorio, che realizzeranno i loro progetti sviluppando attività finalizzate, oltre che a rafforzare la coesione sociale, ad arricchire il sistema dei servizi e a rappresentare un presidio quotidiano diffuso del territorio. In questo modo, infatti, i quartieri delle case popolari di proprietà comunale si animano con nuove opportunità offerte negli spazi ai piani terra, finora non utilizzati, che si aprono e diventano vivi, utili per gli inquilini e per il quartiere tutto, per migliorarne la qualità della vita e allo stesso tempo offrire maggiore sicurezza urbana.
Sono già stati lanciati altri tre bandi simili solo negli ultimi due anni – “Costellazioni di quartiere”, “Spazio alle periferie” e “Spazio quartiere” – attraverso i quali sono tornati a vivere quasi 50 spazi (circa 80 in tutto i contratti in essere dal 2013). Adesso questi locali, disseminati tra il quartiere Gallaratese, la zona Niguarda/Bovisa e quella di via Padova, sono a disposizione della comunità e vi si organizzano le attività più varie, come laboratori di scrittura creativa, teatrali, artigianali, sportelli di accoglienza e orientamento scolastico contro la dispersione, promozione delle pratiche Shiatsu e Yoga, ma anche della digitalizzazione e della parità di genere, progetti dedicati ai minori in condizioni di disagio, a volte anche impiegando persone in difficoltà, ex carcerati o disoccupati. Per “Spazio quartiere”, che ha messo a bando 12 locali tra Quarto Oggiaro, Chiesa Rossa e Barona, le offerte arrivate sono in via di valutazione.