14 febbraio 2019
La legge Salvini sull’immigrazione, lungi dal risolvere il problema degli stranieri presenti in Italia, genera nuovi senzatetto, maggiore emarginazione sociale e crea nuovi invisibili, che tuttavia sono sempre più visibili e “ingombranti” sulle strade delle nostre città.
Il problema migratorio va governato, non cavalcato per fare propaganda.
A fronte della complessità di tale situazione, due sono le proposte del Comune di Milano:
1. L’istituzione di una rete civica permanente per l’integrazione che veda la collaborazione tra Comune di Milano e Terzo settore con l’obiettivo di intercettare chi vive per strada, anche perché ha perso il diritto all’accoglienza nei centri per effetto del cambiamento della legislazione in materia di immigrazione.
La proposta si concretizza attraverso un Avviso di istruttoria pubblica finalizzato all’individuazione di soggetti del terzo settore disponibili alla co-progettazione e co-gestione per l’attivazione di un pronto intervento sociale rivolto a coloro che vivono per strada per tentare di intercettarli e ricondurli nell’ambito dei servizi riguardanti la grave emarginazione.
2. L’istituzione di un registro comunale dei rifugiati e richiedenti asilo che, per effetto del Decreto 113/2018, poi convertito in legge, non potranno più ottenere l’iscrizione anagrafica. Si tratta di un registro comunale-amministrativo istituito ai sensi dell’articolo 13 del Decreto legislativo 267/2000 nell’ambito della competenza dei servizi alla persona che passerà attraverso il Consiglio comunale. Questo anche a tutela dell’Amministrazione stessa che deve aver contezza di chi vive sul suo territorio.
L’obiettivo è conoscere i richiedenti asilo domiciliati a Milano, mettere a disposizione questi dati a tutti gli enti che possano essere interessati (INPS, ATS, strutture sanitarie, scuole) e per facilitare l’accesso ai servizi a cui hanno diritto. I servizi comunali che hanno sede in via Scaldasole, inoltre, offriranno consulenza legale a chi ne ha bisogno.