Presentati due progetti per sostenere lo sport in periferia, con una particolare attenzione allo sport come occasione di inclusione e di sviluppo sociale.
Il primo è il progetto “Sport società e cultura” che – attraverso l’Associazione Minerva, la dea che professa la lealtà nello sport – opera nel centro sportivo di via Treviglio 6 (Municipio 2) con un ambizioso progetto che mira a creare un polo sportivo che vuole essere qualcosa in più: col progetto “Tukiki” si vuole sviluppare il calcio integrato per ragazzi e ragazze con disabilità cognitiva, in particolare ragazzi autistici o affetti dalla sindrome di Down.
Partita con 30 tesserati nel 2015, quest’anno l’associazione ne vanta ben 130, di cui 40 del progetto Tukiki. Nei primi tre anni di attività, differenti enti accreditai, privati e pubblici, hanno riconosciuto l’impegno sul campo, in prima persona, di Minerva Milano a favore dei più deboli, assegnando all’associazione diversi riconoscimenti pubblici (nel 2016 il premio “Il Campione per le Pari Opportunità”; nel 2017 il premio “Costruiamo il futuro Milano Città Metropolitana”; nel 2018 il premio #makeItABetterPlace e il premio “Fratelli di Sport”).
Oggi l’associazione è una realtà ben integrata nel quartiere e pone al centro del progetto la creazione di un network integrato di attori del terzo settore e la riqualificazione del centro sportivo di via Treviglio che attualmente versa in condizioni di semiabbandono: nel progetto vincitore del bando del Comune si prevede la messa in sicurezza e la trasformazione in polo sportivo, sociale e culturale per un investimento di circa 700mila euro su 15 anni.
Il secondo progetto presentato agisce invece nel Municipio 9, in via Murat, con l’Associazione La Salle vincitrice del bando del Comune nel marzo 2018: siamo sempre in una zona periferica, ma non lontana dal centro, tuttavia priva di una forte identità di quartiere, caratterizzata da scarsa aggregazione. L’urgenza qui è quella di creare un centro di aggregazione sportiva e sociale, senza limitazioni di accesso, fruibile anche da disabili con un investimento vicino a 1milione di euro.
La nota interessante che è emersa è che, cammin facendo, oltre all’assessorato allo Sport, il progetto ha coinvolto via via le competenze di diversi interlocutori: l’assessorato al Verde per aggregare chi si occupa di orti urbani, l’assessorato alla Casa per poter realizzare un passaggio che attraversa le case popolari di edilizia residenziale del quartiere, l’assessorato alle Politiche sociali per le attività di aggregazione e sostegno alla cittadinanza, l’assessorato alla Partecipazione per un progetto condiviso. E così è stato dimostrato nei fatti che il vero potenziale del riscatto delle periferie è basato sulla capacità di mettere insieme e di far collaborare i diversi uffici competenti ciascuno per i propri aspetti e competenze, ma uniti insieme con lo stesso sguardo alla città.