5 dicembre 2018
Settimana scorsa, nel Salone d’Onore della Villa Reale di Monza, il Consiglio Comunale di Milano è stato invitato a un Consiglio aperto promosso dal Comune di Monza, insieme ad altri Comuni della Brianza, per un confronto sul prolungamento della metropolitana Linea M5 fino a Monza e la valutazione delle iniziative relative alla sua realizzazione. Concretamente il progetto prevede una tratta di 13 km, tutti interrati, intervallati da 12 stazioni, che rivoluzioneranno radicalmente la mobilità di tutta l’area nord milanese: meno traffico, meno congestione, meno inquinamento, più facilità di movimento, più persone trasportate e soprattutto migliore qualità di vita. Secondo una stima dell’assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, Marco Granelli «a regime l’intera linea Lilla porterà 210 mila persone nella giornata feriale tipo».
Da mesi Milano e Regione Lombardia insistono con Roma per ottenere il finanziamento necessario per far partire i cantieri per il prolungamento della metropolitana nel 2021: l’opera si sta progettando con i 16 milioni dal Patto per Milano, ma è tutta da finanziare nella sua futura realizzazione che vale circa 1,2 miliardi.
Purtroppo, però, il 5 dicembre è arrivato un no secco da Roma, dove in commissione bilancio alla Camera è stato bocciato un subemendamento alla manovra finanziaria che chiedeva lo stanziamento di 900 milioni per finanziare i lavori. Dimostrazione della cecità della maggioranza di governo che non capisce la portata di un progetto ambiziosissimo, che avrà forti ricadute anche a livello regionale e che, infatti, aveva messo d’accordo tutti, da Palazzo Marino alla Regione, dalla Città metropolitana alla Provincia di Monza e Brianza, da Cinisello Balsamo a Comuni come Sesto San Giovanni e Monza che hanno appena cambiato colore politico.
C’è da augurarsi che i lavori del Senato producano diverse riflessioni.