19 ottobre 2018
È stato finalmente spento completamente alle ore 17:30 del 19 ottobre dai Vigili del fuoco l’incendio di via Chiasserini (Municipio 9), che tanto aveva giustamente allarmato la cittadinanza. Qualche ora prima era stata abbattuta anche la struttura dentro la quale erano ammassati i rifiuti andati a fuoco.
Secondo quanto riferito da ATS Lombardia, dal 20 ottobre è nuovamente possibile aprire le finestre, sostare e svolgere attività all’aperto senza alcun disagio anche nelle aree vicine al luogo del rogo. Resta valido, per le aree limitrofe all’evento, il consiglio di lavare accuratamente i vegetali coltivati all’aperto, prima del consumo.
Per quanto riguarda le concentrazioni di diossine e furani del secondo filtro prelevato dal campionatore installato nella zona del rogo Arpa conferma la classificazione tra quelli con impatto medio-basso rispetto ad eventi analoghi, come quelli di Corteolona e Bruzzano, i valori si sono attestati a 6.7 picogrammi per metrocubo/teq relativamente al lunedì, con un incremento prevedibile rispetto al precedente campione raccolto nella notte dell’incendio. Le attività di monitoraggio proseguiranno precauzionalmente, presso la scuola via De Castelli e la caserma dei carabinieri, almeno fino al mattino di lunedì 22 ottobre. I tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente attribuiscono questo innalzamento, rispetto ai valori rilevati sul primo filtro e diffusi ieri, a un insieme di concause. Innanzitutto, man mano che i Vigili del fuoco hanno proseguito con le operazioni di spegnimento dell’incendio raffreddandolo con l’acqua, la temperatura dell’incendio si è abbassata. Di conseguenza, il pennacchio più freddo, che in origine si alzava verso il cielo fino a quote rilevanti per poi disperdersi su grandi volumi, ricadeva più rapidamente al suolo e con una inevitabile minore diluizione delle sostante presenti, come già rilevato anche in occasione di altri incendi di lunga durata. Qui i dettagli da ARPA
Ora che il peggio è passato, vale però la pena fare con l’assessore all’Ambiente Marco Granelli una seria riflessione, poiché non pare del tutto casuale la dinamica dell’incendio. Afferma infatti l’Assessore Granelli: «È chiaro che non possiamo più permettere che avvengano queste situazioni: la Magistratura e le Forze di Polizia stanno indagando e siamo convinti che lo faranno nel modo più incisivo possibile: non siamo la terra dei fuochi. Ma non basta: dobbiamo essere sempre più rigidi con gli impianti di stoccaggio e smaltimento. Con i rifiuti non si scherza. E meno male che le istituzioni stanno operando con fermezza: la Città metropolitana aveva fatto sopralluoghi positivi prima dell’estate, quando non c’erano rifiuti, poi aveva notificato il preavviso di diniego dell’autorizzazione a fine agosto, viste alcune irregolarità; ed infine giovedì 11 ottobre, insieme alla Polizia Locale di Milano, grazie ad una fattiva collaborazione tra Città metropolitana e Comune di Milano, c’era stata un’ispezione a sorpresa e un verbale che contestava la presenza di rifiuti non autorizzati. Dobbiamo stringere così e di più le maglie, Città metropolitana e Comune, Regione, Forze di Polizia e Magistratura. Milano che fa molto per l’ambiente non può subire questo trattamento da pochi individui che vogliono fare affari sui rifiuti e sulla nostra salute».
E va forse fatta con calma anche qualche considerazione in più sull’uso poco critico e accorto della plastica, a partire dai sacchetti leggeri e ultraleggeri (i cosiddetti shopper) messi al bando dal 1° gennaio 2018 dal governo Gentiloni e sostituiti con i tanto criticati sacchetti biodegradabili e compostabili, contro cui si è elevato a suo tempo un muro di proteste: non vale la pena prestare più attenzione a ciò che entra ed esce ogni giorno dalle nostre case per evitare e arginare incidenti di questo tipo?
Infine, se ci stanno a cuore l’aria e l’ambiente quando succedono incidenti di questo tipo, dovremmo preoccuparci anche della sostenibilità dei nostri stili di vita e dell’impatto che hanno prima che sia troppo tardi, per esempio limitando l’uso dell’auto.