Conosciamo tutti bene, purtroppo, la triste fama del “boschetto della droga” e della stazione di Rogoredo (Municipio 4), da cui arrivano anche notizie di morte. Con la Commissione sicurezza abbiamo fatto un sopralluogo al fine di verificare lo stato attuale della situazione e valutare l’efficacia degli interventi messi finora in campo dall’amministrazione cittadina e da tutte le realtà istituzionali e non che operano per riqualificare l’area. Erano presenti la vicesindaco Anna Scavuzzo, il comandante Ciacci della Polizia Locale, rappresentanti della Polizia di Stato e dei Carabinieri e molti consiglieri del Municipio 4.
Il sopralluogo ha mostrato un netto miglioramento della situazione rispetto alle condizioni di un anno fa, quando l’area venne assegnata alle cure di Italia Nostra: dei 35 ettari precedentemente occupati dal mercato della droga, oggi l’area critica non supera i 5 ettari. Inoltre, sono state bonificate nuove aree e aperti percorsi per camminate e mountain bike che permettono di raggiungere zone prima coperte da sterpaglie, quali una grande spianata che verrà utilizzata per il raduno degli Alpini a Milano nella prossima primavera. A ciò si aggiunge la presenza costante delle forze dell’ordine che intervengono regolarmente con agenti, ufficiali, unità cinofile e – quando è servito – anche con un elicottero, per il contrasto allo spaccio di stupefacenti. Il tutto affiancato dall’instancabile impegno di realtà territoriali che generosamente intervengono per ripulire l’aria e rivitalizzarla, togliendo sempre più spazio allo spaccio, ormai ridotto e “accerchiato” e tuttavia ancora in attesa di un’azione risolutiva.

La spianata, all’interno del parco, che verrà utilizzata per il raduno degli Alpini a Milano nel maggio 2018: fino a pochi mesi fa era tutta ricoperta da sterpaglie e completamente inagibile.
Infatti, nonostante tutto questo continuo e forte impegno, la situazione stenta a cambiare nell’area attorno, a partire dalla stazione della metropolitana di Rogoredo, dove si valuta di chiudere alcuni accessi la sera in modo da evitare quel bivacco notturno che dà segnali di degrado e insicurezza e produce cattivi odori tutto il giorno, nonostante le attività di AMSA e l’impegno di ATM siano stati molto intensificati, soprattutto nelle prime ore del mattino per pulire la stazione della metropolitana e i sottopassi. Anche la costruzione del muro anti-spaccio, con 600 metri di cemento per fermare il via vai di eroinomani che a tutte le ore raggiungono a piedi la spianata che corre sotto i piloni della tangenziale, serve più a tutelare i pendolari che non a risolvere davvero il problema.
Tutto ciò segnala l’urgenza di convogliare definitivamente gli sforzi di tutti coloro che hanno titolo a intervenire per risolvere un problema cronico gravissimo e complicatissimo da estirpare e che coinvolge giovani e meno giovani, italiani e stranieri, non solo milanesi, ma provenienti un po’ da tutte le province lombarde e dalle regioni vicine, alla ricerca di quella che ormai è diventata la piazza di smercio low cost più famosa nel nord Italia.
A Regione Lombardia – dove siedono eletti in maggioranza ben quattro politici che non hanno rinunciato all’incarico di consiglieri comunali a Milano e che quindi dovrebbero avere a cuore le sorti della città! – si chiede con urgenza un supporto socio-sanitario-assistenziale e un’azione congiunta coi servizi preposti del Comune di Milano per interventi territoriali di riduzione del danno e di prevenzione dell’uso delle sostanze. Perché a nulla serva la riqualificazione dell’area e gli interventi repressivi, se non si avvia una forte e decisa azione di carattere preventivo. Altrimenti saremo sempre condannati ad agire nell’emergenza senza riuscire a riscattare né l’area né soprattutto quei (tanti) giovani che qui si condannano a una vita di disperazione, purtroppo nell’indifferenza generale.
Un grande lavoro era stato fatto per mesi col precedente Governo per riuscire a impegnare il Ministero dell’Interno a prevedere un presidio di Polizia Ferroviaria all’interno della Stazione di Rogoredo, che nonostante i problemi di sicurezza ne è inspiegabilmente sprovvista. L’allora parlamentare del PD Paolo Cova aveva fatto un’interrogazione parlamentare e l’ex Ministro Minniti aveva avviato le procedure, ma con l’avvicendamento della guida di governo, tutto si è fermato dopo il 4 marzo. Al Ministro degli Interni Salvini – che, come altri colleghi di minoranza eletti in Parlamento, ha ancora conservato il suo impegno di consigliere comunale e dunque dovrebbe essere attento ai problemi che riguardano la città! – chiedo che quel presidio venga finalmente e definitivamente garantito e spero che il nuovo Ministro abbia voglia di occuparsene. A meno che a qualcuno non convenga lasciare le cose come stanno per avere sempre una scusa per attaccare l’amministrazione e sviare lo sguardo dai problemi veri della cittadinanza.