Il progetto “Ponte Abitativo” mette a disposizione un’intera struttura comunale per rispondere al problema di chi viene sfrattato nel mercato privato. Si parte con via Carbonia 3 (Municipio 8), un immobile pensato e realizzato appositamente per soddisfare la domanda di residenza temporanea di chi, per ragioni di carattere sociale, economico, familiare e professionale, passano improvvisamente da una condizione di stabilità alla fragilità economica e sociale, che coinvolge anche la situazione abitativa. In prevalenza si tratta di persone sfrattate da case in affitto sul mercato privato, non in grado di trovare una soluzione in tempi brevi e quindi bisognose di un aiuto tempestivo e temporaneo per poter poi tornare a far fronte alle proprie esigenze in modo autonomo.
«Gli sfratti nel libero mercato generano spesso situazioni di vera e drammatica emergenza cui il Comune, attraverso l’azione congiunta degli assessorati alla Casa e alle Politiche sociali, ha ritenuto opportuno voler dare una risposta mirata. Per il Terzo settore milanese – prosegue Rabaiotti – è un’occasione per sperimentare forme gestionali grazie alle quali, oltre alle azioni finalizzate all’accoglienza dei nuovi nuclei familiari e alla cura dell’immobile, si presti attenzione alle attività di promozione della convivenza, e soprattutto ai percorsi di accompagnamento nella ricerca di soluzioni abitative più stabili ed autonome».
Il concessionario, che verrà individuato tramite un avviso pubblico dovrà gestire per 10 anni (il contratto sarà rinnovabile di altri 5) i 48 alloggi, tra mono e bilocali, di cui si compone lo stabile: di questi, almeno 32 saranno affittati a nuclei in stato di disagio abitativo individuati dall’Amministrazione per un massimo di 18 mesi, eventualmente prorogabili, a un canone massimo di 54 euro/mq all’anno. Gli altri appartamenti potranno invece essere destinati ad altre tipologie di persone, come studenti, parenti di degenti in ospedali e case di cura o lavoratori temporanei, sempre per un periodo di 18 mesi, che saranno individuati dal concessionario. In questo caso, il canone di locazione non potrà superare i 93,50 euro/mq annui (valore massimo del canone concordato per quell’area).
Spetterà al concessionario, tra l’altro, completare gli alloggi con tutti gli elementi di arredo e gli elettrodomestici necessari, provvedere alla gestione amministrativa e contabile, oltre che alla manutenzione ordinaria, garantire il servizio di portierato, coordinare attività di animazione per un uso collettivo e aggregativo degli spazi comuni.
L’edificio, ultimato a fine 2017, si sviluppa su quattro livelli fuori terra: i tre superiori ospitano le residenze, il piano terra è occupato da un portico e quello interrato da posti auto. Tutti gli alloggi si organizzano intorno ad una corte con ballatoio, e tra i servizi sono compresi anche quello di portineria e due sale comuni per attività sociali di incontro e di aggregazione.
Il complesso di via Carbonia è al momento utilizzato per ospitare i residenti della casa popolare comunale adiacente di via Cogne 20, in cui il 14 febbraio scorso si è sviluppato un incendio in seguito al quale sono state aperte le dovute indagini da parte della magistratura competente.