2 luglio 2018
Presentato all’Ambrosianeum di Milano il Rapporto sulla città 2018, un modo per riflettere “su Milano da Milano”, una pubblicazione annuale, che a partire da dati quantitativi unisce la riflessione e l’approfondimento di esperti con l’obiettivo di trovare dentro la città le risorse per un rilancio autentico, e l’attenzione ad unire ai settori portanti dell’indagine – demografia, economia e lavoro, cultura, urbanistica – la registrazione delle maggiori novità nel profilo cittadino.
Quest’anno il rapporto guarda lontano e propone una “Agenda 2040”. Come sarà la Milano dei nostri figli e dei nostri nipoti? La rapidità dell’innovazione che pervade ogni aspetto della vita cittadina nella sua dimensione “glocale” lascia pensare che nei prossimi 20 anni il nostro modo di lavorare, consumare, condividere spazi e interessi, amare, entrare in relazione gli uni con gli altri sarà completamente rivoluzionato. Immaginare il volto della Milano di domani rappresenta la modalità per imprimere una direzione al cambiamento d’epoca che viviamo, assumendoci la responsabilità che esso salvaguardi sempre l’umano con coraggio.
La partita più importante che gioca l’attuale Amministrazione è nelle periferie, nella loro complessità, ricorda l’assessore Rabaiotti. E proprio alle “Periferie in movimento” è dedicata la seconda parte del volume: le periferie cambiano forma, funzione e distanza dal centro a seconda che si parli di Milano o di area metropolitana. Bisogna starci per osservare i legami che si costruiscono in queste realtà. Ma la curatrice del volume, la sociologa Rosangela Lodigiani sostiene che è sbagliato mitizzare le periferie come risorse per il territorio, come risorse che nascono dal basso: occorre un piano urbanistico del territorio.
Infine Aurelio Mottola, Direttore della casa editrice Vita&Pensiero, interviene affermando che «Una comunità che vuole essere vitale deve essere capace di ospitare il disagio e dargli parola: la vitalità ne è una conseguenza».
“Agenda 2040” è quindi l’orizzonte temporale di una road map lungo cui procedere per costruire la Milano che vogliamo: «politecnica e umanistica, glocale e condivisa, universitaria e turistica, attrattiva, competitiva, plurale e insieme inclusiva, solidale, libera, giusta, pacifica, bella, vivibile per tutti», come leggiamo nell’Introduzione.
Intervista a Rosangela Lodigiani, curatrice del volume