Ho introdotto in settimana la presentazione del nuovo “Bando alle Periferie – Una strategia per migliorare la qualità della vita nei quartieri periferici della città”. Tre le novità della nuova edizione 2018: la durata dei progetti e gli ambiti interessati e fondi raddoppiati rispetto alla precedente edizione, ben un milione di euro destinati alla rigenerazione urbana.
La mia introduzione è partita da una riflessione sul duplice significato del termine “bando” che significa annunciare pubblicamente con un avviso, ovvero diffondere, far correre la voce, ma è anche origine dell’espressione “mettere al bando”, cioè allontanare qualcosa di negativo e triste. Questo a mio parere è il significato dell’impegno che l’Amministrazione si è presa col primo Bando e che quest’anno rinnova con un secondo dal peso economico ancora più consistente: chiamare a raccolta i cittadini per stringere un patto di alleanza che si propone di mettere al bando le brutture delle periferie e cercare percorsi per renderle più belle, felici, vive, accessibili, servite, solidai… insomma più connesse, agganciate alla città, “ricucite” (Renzo Piano).
La sfida è ambiziosa: nel quadro della strategia di rigenerazione urbana, prioritaria per l’Amministrazione, stimolare e sostenere le iniziative promosse dalle molte realtà sociali presenti a Milano, capaci con il loro lavoro di migliorare la qualità della vita nei quartieri periferici, rendendoli più vitali, solidali, ricchi di offerte e opportunità per chi li abita. Perché i processi di riqualificazione della città non significano unicamente ristrutturazione di edifici, risistemazione di una piazza o di uno spiazzo verde, ma anche attivazione economica, promozione sociale, animazione sportiva e culturale, attraverso progetti che coinvolgano le reti territoriali e sostengano le organizzazioni dei cittadini.
Con un finanziamento di un milione di euro, la Direzione Periferie sta mettendo a punto la seconda edizione del “Bando alle periferie”, un avviso pubblico per finanziare progetti e interventi nei quartieri milanesi, aperto alla partecipazione di fondazioni, onlus, associazioni di volontariato, di promozione sociale, sportiva, culturale, di food policy e sostenibilità ambientale, sia a titolo individuale sia in forme di partenariato.
Le linee di indirizzo del Bando, oltre allo stanziamento quasi raddoppiato dall’anno scorso, prevedono alcune interessanti novità. Innanzitutto la durata delle iniziative proposte, che potranno svolgersi nell’arco di 10 mesi, da luglio 2018 ad aprile 2019, e gli ambiti di riferimento: non più solo i cinque più strategici già individuati con il Piano Periferie (Giambellino-Lorenteggio, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Adriano-Padova-Rizzoli, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese), ma tutti i quartieri della città (ad eccezione del Municipio 1). Del milione complessivo, 600mila euro andranno a finanziare progetti che ricadono nei cinque ambiti, i restanti 400mila saranno invece dedicati agli altri quartieri di Milano.
«Un progetto è una sequenza di conversazioni e azioni sul mondo, il cui obiettivo è renderlo più prossimo a come si vorrebbe che fosse. Farlo implica dunque: la valutazione critica dello stato delle cose, l’immaginazione di come si vorrebbe che fosse, la disponibilità del sistema di relazioni e degli strumenti necessari per mettere in atto la sua trasformazione», come scrive Ezio Manzini nel suo ultimo libro Politiche del Quotidiano (2018). Tutti questi elementi erano presenti nella serata.
L’incontro pubblico – che ha avuto luogo nel Municipio 8, volutamente in una periferia della città – è partito da un’analisi dei progetti vincitori del bando 2017 che si erano concentrati per il 25% su progetti in ambito sociale, 46% erano di tipo culturale e 29% indicavano percorsi educativi. La prima edizione, lanciata nell’estate scorsa, aveva suscitato notevole interesse, dimostrato dalla partecipazione di 375 soggetti che hanno presentato, individualmente o in partenariato, 150 proposte, tra le quali sono poi stati selezionati i 14 progetti vincitori che hanno raccontato la loro esperienza nel corso della serata.