Con una commissione congiunta Periferie e Affari Internazionali, abbiamo completato la presentazione del progetto di sviluppo urbano sostenibile del quartiere Lorenteggio, del quale avevamo già presentato il percorso di partecipazione per la nuova biblioteca con uno sguardo al contesto del quartiere nel novembre scorso (cfr. Periferie: in arrivo cultura a Lorenteggio).
La commissione congiunta ha volutamente posto l’accento sui finanziamenti europei, grazie ai quali sono possibili alcuni degli interventi prioritari previsti dal Piano Periferie del Comune di Milano.
Infatti, grazie ai Regolamenti europei – che prevedono che almeno il 5% del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) sia destinato a progetti di sviluppo urbano – Regione Lombardia ha scelto di destinare oltre 50 milioni di fondi europei a Milano per il quartiere Lorenteggio, ai quali si aggiungono in più anche le risorse del FSE (Fondo Sociale Europeo). L’obiettivo ha due sfide:
- avviare una sinergia tra risorse per la riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica (riqualificazione di edifici di residenza, interventi di eco sostenibilità di edifici di uso pubblico, illuminazione, avvio e promozione di imprese sociali) e risorse per azioni immateriali (accompagnamento sociale delle persone, sostegno economico di nuclei familiari svantaggiati attraverso indennità di partecipazione ad azione di formazione e accompagnamento al lavoro)
- sviluppare ulteriormente progetti di rigenerazione urbana sulla base delle esperienze precedenti.
Il progetto del Lorenteggio è la dimostrazione della volontà di collaborazione tra livelli istituzionali e politici diversi: Comune, Regione e Aler Milano lavorano congiuntamente per la riqualificazione di uno spazio pubblico proprio grazie ai fondi FESR e FSE, per sviluppare aggregazione sociale e rendere più vissuto e quindi sicuro un quartiere periferico molto esposto.
Tuttavia durante i lavori delle due commissioni è emersa una domanda molto seria: dei 20 milioni di fondi UE assegnati a Regione Lombardia, avanzano quasi 10 milioni che non sono ancora stati programmati e dei quali il dott. Paolo Formigoni, Dirigente UO Sviluppo Urbano, Housing Sociale, Promozione e Relazioni Interregionali di Regione Lombardia non ha dato risposta.
Col collega Carmine Pacente, Presidente della Commissione Affari internazionali, Post Expo, Politiche europee, approfondiremo questa domanda perché i fondi non vadano perduti, ma investiti in programmi importanti per migliorare le città e perché Milano, Regione Lombardia e l’Italia tutta non deluda le attese dei nostri partner europei che ci hanno destinato più di 100 milioni di fondi europei derivanti dalla politica di coesione e urbana dell’Ue.