22 marzo 2018
In settimana si è tenuto il settimo Forum delle Politiche Sociali, all’interno del quale è stato presentato il bando che sarà lanciato ad aprile nell’ambito del programma QuBì. Si rafforza così l’alleanza tra Comune di Milano e Terzo Settore per aiutare le famiglie con minori in condizioni di povertà.
QuBì vuole essere una ricetta contro la povertà infantile promossa da Fondazione Cariplo con il sostegno di Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo e Fondazione Fiera Milano che punta ad attivare una serie di interventi per contrastare la povertà in città. Le realtà promotrici stanno lavorando in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche sociali alla pubblicazione, entro aprile 2018, di un bando destinato al Terzo settore cittadino.
L’obiettivo di “Al bando le povertà!” – questo il nome scelto per l’iniziativa – è quello di accrescere la capacità degli attori territoriali di fare rete e di costruire un sistema che possa rispondere in modo più efficace ai bisogni degli oltre 20mila minori che vivono in condizioni di povertà e delle loro famiglie.
Si è partiti scattando una fotografia dei beneficiari di interventi pubblici di contrasto alla povertà: grazie all’incrocio dei dati di 21 diversi database relativi ad altrettante misure di trasferimento monetario, è oggi possibile affermare che sono 9.433 le famiglie con almeno un figlio minore che nel 2016 hanno ricevuto un sostegno economico, per un totale di 19.703 minori (circa 1 su 10).
Partendo da questo dato, i soggetti coinvolti puntano adesso a stabilire se ci sono famiglie con figli minori che non ricevono alcun aiuto e che quindi sono più a rischio e a fare un’analisi delle risposte che le tante realtà del terzo settore concorrono a dare, al fine di creare un sistema sinergico in cui le singole realtà si parlino fra loro e individuino gli interventi più urgenti a partire da 20 quartieri più fragili della città, individuati grazie all’analisi dei dati e a un confronto con i servizi sociali territoriali.
L’iniziativa è pensata come uno strumento in più fasi: nella prima si raccoglieranno le adesioni e le idee del terzo settore. Seguirà un percorso di progettazione accompagnata con la partecipazione dei servizi sociali comunali e, in conclusione, QuBì finanzierà le proposte presentate dalle reti.
Così Milano si classifica come il Comune d’Italia che più investe contro la povertà e la grave emarginazione: «Siamo passati dai 17,6 milioni del 2009 ai 38 del 2018 – sostiene Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali, che aggiunge: «Abbiamo un obiettivo enorme: nessun bambino milanese deve restare escluso».
«Milano non può essere una città a doppie velocità, soprattutto se pensiamo ai più di 20mila minori che vivono in povertà che rinunciano a qualcosa ogni giorno, fino ad arrivare a non avere una adeguata alimentazione» – afferma il Presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti – «Le risposte attive in città sono tante, ma dobbiamo darci un obiettivo comune, come pubblico e privato sociale, e mettere le povertà al bando! QuBì è un programma che, con la collaborazione di tanti, vuole scrivere una ricetta per aiutare le famiglie a uscire dalla povertà: partiamo dagli ingredienti che già ci sono, dalla Milano del sociale, e con “Al bando le povertà!” l’obiettivo è trovare soluzioni comunitarie e sostenibili».
Il programma QuBì ad oggi ha una disponibilità di 20,3 milioni di euro, di cui dodici messi a disposizione da Fondazione Cariplo, cinque da Fondazione Vismara, tre da Intesa Sanpaolo e trecentomila da Fondazione Fiera Milano. I promotori, però, si sono posti l’obiettivo di aggregare, grazie al coinvolgimento di altre aziende e al crowfunding cittadino, altri 4,7 milioni di euro per arrivare a un budget complessivo di 25 milioni nel triennio 2018-2020.
La costruzione di un sistema simile in cui pubblico e privato collaborano per contrastare la povertà agevolerà inoltre l’attuazione concreta del Rei, la prima misura nazionale di contrasto alla povertà che, accanto al sostegno economico, prevede di avviare percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
Oltre ai fondi messi a disposizione, il Comune lavorerà su una grande campagna di comunicazione popolare che, attraverso un numero verde e un infopoint, funga da punto informativo e orientamento ai servizi per i più deboli.