12 marzo 2018
Nel rispetto dei tempi e in anticipo sulle scadenze di legge, dopo ben 17 commissioni dedicate, il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio 2018.
La dimensione di lettura del Bilancio 2018 è quella del “sentiero stretto” – come dice il ministro Padoan – in cui si muovono i conti pubblici fra gestione del debito e manovre del Governo centrale, il che diventa per Milano una sfida a coniugare da un lato la volontà a mantenere alta la qualità e quantità dei servizi con la crescente rigidità dei principi dettati a livello nazionale che sono principalmente di natura esogena, indipendente dall’equilibrio rappresentato nel modello stesso.
In questo quadro il bilancio assume la forma di un’ottimizzazione vincolata delle entrate che sono costanti e quest’anno raggiungono circa 3miliardi e 300milioni di euro, anche grazie all’aumento della tassa di soggiorno, che porta nelle casse del Comune circa 7milioni di euro, espressione della capacità di fare turismo a Milano. Il turismo continua a crescere e registra 12milioni e mezzo di persone, una media di un milione al mese.
In questo contesto la scelta fondamentale dell’Amministrazione è quella di riconfermare gli obiettivi strategici:
- l’impegno per le periferie con 103milioni di euro per il recupero degli alloggi sfitti, 500milioni di euro allocati su operazioni che sono fattibili per la riqualificazione delle periferie;
- i servizi alla persona che vedono rafforzata l’assistenza domiciliare, l’attenzione a progetti come il “Dopo di noi”, nuovi progetti per contrastare il bullismo e il cyber bullismo, vale a dire la scelta di mantenere alta la qualità dei servizi anche se non sono di stretta pertinenza dell’ente comunale;
- l’attenzione all’ambiente, la lotta al degrado e all’inquinamento col raddoppio del fondo ambiente per il ricambio di tutte le caldaie e dei veicoli più inquinanti.
Infine, è maggiore rispetto all’anno scorso il contributo alla cultura e non è venuto meno neppure quello allo sport grazie anche al contributo dei privati.
Il tutto valorizzando la collaborazione coi Municipi e il territorio, come è stato nell’elaborazione del PTO e nell’individuazione dei lavori prioritari da mettere in cantiere.
Un elemento critico emerso nella Commissione congiunta Bilancio e Trasporti è che, nonostante un aumento di circa 11milioni di euro per chilometro/vettura con cui serviamo Milano e la Città metropolitana, il contributo che ci arriva dal fondo regionale si ferma a 267milioni di euro, che non tengono conto dell’aumento del servizio e soprattutto dei trasferimenti di ben 25milioni di euro da parte dello Stato a Regione Lombardia che non ha voluto sostenere il costo del trasporto pubblico locale, anche a fronte dei grandi lavori che Milano sta affrontando per realizzare la nuova linea metropolitana.
La scelta della Giunta è quella di avanzare col principio del governo della spesa, puntando sulla programmazione e sull’attenzione a spendere meglio: in questa linea per esempio va la digitalizzazione, che offre maggiori servizi alleviando il lavoro dell’amministrazione e portando così un risparmio.