12 gennaio 2018
È partito un piccolo esercito di 253 adulti – selezionati tra le oltre 300 domande pervenute agli uffici del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lombardia a seguito del bando del luglio scorso – che si mettono a disposizione per accompagnare gli oltre 1.220 minori soli accolti nella sola Lombardia, a fronte di oltre 9.000 minori sbarcati in Italia solo nel 2017.
Come predisposto dalla Legge dell’aprile 2017, la presenza di un tutor non ha tanto valore come responsabile giuridico, quanto piuttosto con un ruolo di genitorialità sociale e cittadinanza attiva.
Secondo i dati forniti dal sistema di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati, alla fine di novembre dello scorso anno ben 18.508 minori risultavano accolti in famiglie e strutture nazionali, di cui la maggior parte maschi (17.217) e solo una minoranza ragazze (1.291). Questo dato riflette anche la loro presenza nella nostra Regione, dove infatti nel 2017 i maschi erano 1.155 e le ragazze solo 67. La maggior parte di loro hanno un’età compresa tra i 15 e i 17 anni (93,2%).
Ora i tutor volontari dovranno seguire un corso di formazione, che si svolgerà in parte a Milano in parte a Brescia, passaggio imprescindibile per poter essere iscritto al Registro dei Tutori volontari presso i Tribunali per minorenni della Regione.
Curioso notare che la maggior parte dei tutor sono donne tra i 41 e i 55 anni, per lo più laureate.
Gli argomenti del corso sono:
- Il fenomeno migratorio, i minori non accompagnati e il sistema di accoglienza italiano
- Inquadramento giuridico: le convenzioni internazionali e il quadro normativo italiano. Ruolo e responsabilità del tutore volontario
- Accoglienza e costituzione del percorso di integrazione