17 dicembre 2017
Milano ha un nuovo museo a cielo aperto: si chiama MAUA, cioè Museo di arte urbana aumentata. È il primo museo di questo tipo ed è nato per proporre itinerari culturali inediti, fuori dal centro e dai più tradizionali circuiti dell’arte. Si tratta di uno dei frutti del “Bando alle periferie” ottenuto col mio ordine del giorno il marzo scorso.
Il progetto rappresenta la più grande mappatura cittadina di murales: cinquanta opere di street art animate in realtà aumentata diventano l’occasione per esplorare quartieri meno conosciuti e meno centrali. Si parte scegliendo il proprio percorso e poi, arrivati sul posto, l’esperienza prosegue in forma digitale: ogni opera, inquadrata con lo smartphone, ne genera una nuova e si trasforma in un lavoro di digital art, appositamente creato per il museo grazie a tecnologie di realtà aumentata.
MAUA nasce a partire dal progetto “Milano città aumentata”, uno tra i 14 vincitori del “Bando alle periferie” promosso dal Comune per ripensare e valorizzare i quartieri. Erano stati 160 i progetti presentati da quasi 500 associazioni in risposta al primo bando pubblico voluto dall’Amministrazione per sostenere – con un finanziamento totale di 548mila euro – alcune importanti iniziative delle forze sociali, culturali ed economiche presenti in città per migliorare la qualità della vita nei cinque ambiti strategici del Piano Periferie: Giambellino-Lorenteggio, Adriano-Padova-Rizzoli, Corvetto-Chiaravalle-Porto di mare, Niguarda-Bovisa e QT8-Gallaratese.
MAUA è realizzato grazie a una rete di partenariato composta da Bepart, come capofila, insieme ad altre sei realtà: BASE Milano, Avanzi-Sostenibilità per azioni, Terre di mezzo, scuola CFP Bauer, PUSH e la Fondazione Arrigo e Pia Pini.
«Un museo – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – è un luogo in cui si testimonia un momento, un passaggio, un pensiero; uno spazio in cui si conserva la memoria di un tempo raccogliendone tracce e segni, in modo che quelle esperienze, viste, vissute e approfondite, possano essere utili allo sviluppo di una comunità. Un’esperienza come quella del MAUA può quindi servire a raccontare anche questo nostro tempo, che fa sbocciare ovunque, spontanee, creatività e bellezza, “fissandole” in uno spazio virtuale senza separarle dal loro contesto, e animandole là dove sono nate per invitare tutti ad alzare gli occhi, e scoprirle».
Nasce proprio da queste premesse l’idea di coinvolgere nel progetto MAUA gli stessi abitanti dei quartieri fin dalla prima fase di ricerca, svoltasi nei mesi di settembre e ottobre 2017, che ha portato alla creazione della più grande mappatura finora realizzata della street art a Milano con 218 opere e tour alternativi. A centinaia di abitanti, studenti e associazioni dei cinque quartieri è stato chiesto di selezionare le opere più rappresentative della propria zona e di fotografarle insieme a studenti e professori della scuola CFP Bauer. Un esperimento avanzato di curatela diffusa che ha portato all’acquisizione di 50 opere in un immaginario grande museo a cielo aperto che, oltre alla scoperta di sorprendenti murales, offre l’opportunità di esplorare zone della città meno conosciute.
Per ciascun visitatore, la visita dal reale prosegue poi sul proprio smartphone attraverso l’app Bepart che grazie alla realtà aumentata, anima e trasforma le 50 opere in 50 lavori di digital art, sviluppati durante un workshop a BASE da 50 giovani animation designer. E per chi non ha la possibilità di spostarsi, è comunque possibile vedere le animazioni in realtà aumentata inquadrandole sul catalogo di MAUA, edito da Terre di mezzo.
MAUA è stato inaugurato domenica 17 dicembre a BASE con una mostra fotografica delle 50 opere selezionate, che potranno essere ammirate anche in realtà aumentata offrendo un’anteprima della visita reale. In questa occasione è stato presentato il progetto, insieme al catalogo del Museo di Arte Urbana Aumentata e alle mappe cartacee dei quartieri, curate da Terre di mezzo.
A partire dal 18 dicembre è possibile prenotare il proprio tour urbano su mauamuseum.com. I tour partiranno appena sarà raggiunto il numero minimo di partecipanti.