24 novembre 2017
L’iniziativa “Dire Fare Educare” quest’anno ha coinvolto bambini, ragazzi, educatori, insegnanti e famiglie in dibattiti, seminari, workshop, laboratori ed esperienze didattiche, culturali e ludiche: occasioni preziose per dare spazio al dibattito in città sui temi educativi, valorizzare e mettere a sistema progettualità e attività presenti sul territorio, stimolare la collaborazione e lo sviluppo di partnership anche tra pubblico e privato.
Perché educare significa anche sperimentare, innovare, leggere i cambiamenti del panorama culturale e sociale, rispondere ai nuovi bisogni e alle aspettative emergenti delle famiglie, accompagnare lo sviluppo e la crescita dei bambini e dei ragazzi affinché siano cittadini consapevoli e partecipi nella costruzione del loro futuro.
In particolare segnalo il Seminario nazionale organizzato da Comune di Milano e MIUR presso l’Università Bicocca sul tema “Le Periferie al Centro: Scuola e territorio a confronto in contesti multiculturali”.
L’immigrazione ha cambiato la nostra scuola. Non solo nella composizione demografica, ma anche nel modo di vivere lo spazio pubblico, nelle relazioni con le famiglie, nel diverso modo di intendere l’educazione, nella varietà delle lingue e delle religioni e dei punti di vista sull’educazione.
In questa metamorfosi il quartiere è la dimensione decisiva, il contesto in cui concetti che talvolta appaiono astratti – come inclusione, integrazione – si traducono in esperienze concrete, in forme di cooperazione o di conflitto, di dinamismo o di estraneità.
Così è emerso che il cambiamento in direzione della multiculturalità può essere più difficile da gestire e più dirompente in un contesto di periferia urbana, dove però il rapporto con il territorio, con le sue risorse, può aiutare la scuola a gestire l’inclusione. A questo proposito fondamentale è il coinvolgimento di famiglie, associazioni ed enti locali e il ruolo dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, che sappiano attuare strategie organizzative e didattiche efficaci.
Nelle sessioni tematiche dei lavori del seminario si sono confrontate le esperienze di scuole, associazioni, istituzioni culturali di Milano, della Lombardia e di altre realtà nazionali. Nella tavola rotonda conclusiva la sintesi dei lavori e le prospettive e le proposte di rilancio.
La scuola ad alta presenza di alunni o studenti “stranieri” in un contesto di periferia urbana non è necessariamente una scuola fragile, “a rischio”, al contrario proprio per questa sua complessità, la scuola della periferia multiculturale può avvalersi di risorse, di energie, di idee nuove e cercare di passare, concretamente, da una situazione “difensiva”, di svantaggio, ad una situazione di scuola “normale”, o più interessante e più attraente proprio in virtù della sua complessità.