Giornata di festeggiamenti per celebrare l’importanza della cultura in periferia.
In mattinata sono stata al convegno dedicato ai 55 anni di storia e di attività della Fondazione Carlo Perini, la più longeva realtà culturale che vive e opera in periferia, precisamente a Quarto Oggiaro. La Fondazione si è imposta negli anni come presidio culturale e urbano in uno dei quartieri più degradati e pericolosi della città, dove ha saputo mettere in atto buone pratiche di impegno, fino a diventare con gli anni «un punto di riferimento cittadino e una realtà culturale d’avanguardia che ha saputo anticipare e scandire le tappe del modo di fare cultura a Milano dai salotti borghesi del centro storico ai luoghi più modesti e partecipati del popolo dei quartieri», come afferma il Presidente Antonio Iosa nel testo commemorativo e conclude affermando che «rendere le periferie “pezzi di città” significa annullare le differenze, superare il degrado dei luoghi con la fiducia, sicurezza, legalità e riscoprire l’identità storica e culturale dei nostri quartieri per valorizzare il ricco patrimonio umano, artistico e ambientale. Sognare periferie “belle e vivibili” è possibile e per questo credo nella speranza della “rinascita delle periferie come nuove trincee della legalità e della giustizia”».
Dalle parole ai fatti, potremmo dire, poiché nel pomeriggio è stato inaugurato il nuovo Teatro Maciachini con un fine settimana di iniziative dedicate alla scoperta dell’edificio progettato da Italo Rota, con visite gratuite agli spazi e visite “teatralizzate” a cura del Teatro del Buratto al quale il Comune ha affidato la gestione a seguito di bando a evidenza
pubblica.
Il teatro sarà intitolato a Bruno Munari per significare il forte legame tra questo nuovo polo di produzione e promozione teatrale e culturale dedicato all’infanzia e all’adolescenza e la creatività eclettica dell’artista milanese che ha indirizzato molta della sua produzione al mondo dei bambini.
L’inaugurazione del nuovo Teatro si è svolta alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale, dell’architetto Italo Rota, di rappresentanti di Generali Real Estate (che ha realizzato l’edificio) e di tutto lo staff del Teatro del Buratto.
Il nuovo teatro è molto più che un luogo di spettacolo: in oltre 2000 mq, la struttura offre tre piani di laboratori per sperimentare, aule e terrazzi didattici e un palcoscenico che può aprirsi anche su un anfiteatro naturale nel parco.