4 ottobre 2017
Nelle riflessioni proposte dalla Commissione di studio finalizzata alla proposta di nuove politiche familiari, abbiamo affrontato il tema dell’affido familiare proposto in tutte le sue nuove forme, con l’intervento della prof.ssa Raffaella Iafrate, della prof.ssa Anna Bertoni e della dott.ssa Giulia Lopez del Centro d’Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano.
Presentazione Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia_4-10-17
La prospettiva dell’affido non va vista come una toppa da mettere a una situazione familiare fragile, bensì – già nell’intuizione della legge del 1983 – come un intervento di recupero che parte da un atto di fiducia che coinvolge più famiglie, a cui si riconoscono in egual misura potenzialità ed energie di recupero e di accoglienza, superando perciò il pregiudizio che esista una famiglia “sovrabbondante” capace di colmare le lacune di famiglie “insufficienti”, e guardando invece il processo di scambio relazionale reciproco in cui sono contemporaneamente coinvolte famiglie affidatarie e famiglie bisognose, in uno scambio solidale e reciproco di risorse.
Questo a rinnovata conferma che la famiglia può essere una risorsa, anche quando si trova in una situazione di fragilità e può avere un ruolo attivo nella costruzione delle relazioni e nell’impostazione delle politiche sociali. Come? Se si riesce a far scattare un atto di fiducia tra il privato (la famiglia) e il sociale (la politica e le proposte di welfare) investendo su un impegno di fiducia reciproco.
In questa prospettiva è già attivo sul territorio del Comune di Milano dal 2011 il progetto P.I.P.P.I. (Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) che come Commissione ci siamo riproposti di conoscere e far conoscere meglio.