26 luglio 2017
Riaprire i Navigli è possibile e, come sappiamo, è il sogno nel cassetto del sindaco Beppe Sala che ha messo insieme un Comitato scientifico di esperti che da un anno sta valutando la fattibilità del progetto del quale sono state presentate le linee progettuali.
La prima fase approfitterebbe dei lavori già in atto nei cantieri della M4, che per alcuni tratti si affiancano ai canali interessati dalla riapertura e potrebbe ridonare alla città 2 km di canali già nel 2022 per un tracciato complessivo che arriverebbe successivamente a 7,7 km.
Evidentemente il progetto ha costi molto elevati (si parla di 150 milioni di euro) e il sindaco ha deciso di consultare la città attraverso un referendum oppure attraverso il dibattito pubblico.
Per informare i cittadini l’amministrazione sta già preparando un libretto informativo con i costi e i disagi per il traffico.
La riapertura seguirebbe fasi diverse.
«Stiamo parlando di un intervento dall’elevata complessità tecnica – ha spiegato il Sindaco Sala –, con cui si intende arrivare gradualmente alla riapertura completa dei navigli milanesi. Abbiamo ancora davanti a noi alcuni mesi di lavoro per elaborare un progetto da sottoporre al giudizio dei nostri concittadini. Il Comitato scientifico sta studiando una proposta che saprà valorizzare contesti di grande pregio storico, artistico, paesaggistico e ambientale e avrà importanti risvolti sul fronte della mobilità cittadina, aprendo anche nuovi spazi pedonali e ciclabili».
Allo stato attuale, si prevedono due fasi principali.
La prima fase consiste nel ricostituire l’antica connessione idraulica della città, attraverso tubazioni, per ricollegare le acque del Naviglio Martesana con la Darsena, la Vettabbia e il sistema dei canali irrigui del Sud Milano. Si verrà quindi a definire un tracciato totale lungo 7,7 chilometri.
La riconnessione idraulica così realizzata, infatti, permetterà:
- l’apertura progressiva dei Navigli per tratte;
- l’utilizzo – anche dopo la riapertura complessiva dei Navigli – come by-pass idraulico durante le operazioni di manutenzione dei Navigli con il canale messo in secca;
- di portare in Darsena un ulteriore contributo irriguo disponibile per le aree agricole del sud milanese.
La seconda fase, invece, prevede la riapertura di cinque tratti in superficie, per complessivi 2.050 metri di lunghezza:
- via Melchiorre Gioia, da Cassina de’ Pomm a via Carissimi, lunghezza tratto circa 850 m, larghezza alveo 10,5 m;
- Conca dell’Incoronata, da viale Monte Grappa a via Castelfidardo, lunghezza tratto circa 230 m, larghezza alveo: 7 m;
- in corrispondenza dell’Università statale e del Politecnico, in via Francesco Sforza, da via Laghetto a corso di Porta Romana, lunghezza tratto circa 410 m, larghezza alveo: 7 m;
- in corrispondenza di piazza Vetra e della Basilica di San Lorenzo Maggiore, in via Molino delle Armi, da via Vettabbia a corso di Porta Ticinese, lunghezza tratto circa 300 m, larghezza alveo 7 m;
in corrispondenza della Conca di Viarenna, da via Marco d’Oggiono alla Darsena, lunghezza tratto circa 260 m, larghezza alveo 12 m.