Milano, 18 luglio 2017
COMUNICATO STAMPA
Boschetto della droga a Rogoredo
A fronte della situazione del cosiddetto boschetto della droga a Rogoredo, già oggetto di attenzione dell’Amministrazione che nel febbraio scorso ha effettuato interventi di ripulitura e riqualificazione, la consigliera Roberta Osculati, Presidente della Commissione Periferie è intervenuta in aula lunedì 17 luglio per chiedere di strutturare un piano di intervento sociale sulle persone che gravitano in questa area come fruitori delle sostanze stupefacenti: «È un allarme che riguarda da vicino moltissimi giovani anche minorenni. Dunque l’intervento sulla sicurezza non è più sufficiente: ci vuole un’attenzione sul problema sociale, che riguarda non solo i giovani coinvolti, ma tutto il territorio e le famiglie di quel territorio. Una presenza degli operatori oltre che delle forze dell’ordine che hanno il compito di intervenire solo in presenza di reato, sarebbe infatti utilissima».
L’appello della consigliera Osculati vorrebbe coinvolgere anche ATM e RFI – Ferrovie dello Stato, poiché «È noto come di notte siano stati chiusi gli ascensori della stazione per proibire di usarli come rifugio per dormire, ma che ugualmente le persone in dipendenza da droga sostino a dormire davanti agli ascensori. Prelevino acqua dalle bocchette, rovistino nei cestini della spazzatura, facciano defecare i propri cani – alle volte molto aggressivi – nell’area della stazione».
Intervenire in questo ambito costituirebbe un ulteriore deterrente rispetto al degrado che gli utenti che fruiscono dei servizi ferroviari e metropolitani sono costretti a vivere ogni giorno.
«Attualmente ci sono solo sporadiche presenze di operatori sociali specializzati nel sostegno alle persone che presentano dipendenza da droga. In questo territorio intervengono infatti operatori dell’unica Unità Mobile di Strada per le tossicodipendenze all’interno del territorio del Comune di Milano che si recano a Rogoredo diversi giorni a settimana – a volte due, a volte quattro – e garantiscono il servizio di presidio territoriale per la riduzione del danno». Ma la richiesta della consigliera guarda avanti: «Quello che chiediamo è che l’amministrazione comunale si faccia capofila di una serie di realtà istituzionali e del terzo settore che siano quotidianamente presenti nell’area immediatamente fuori dalla stazione di Rogoredo, su entrambi gli ingressi – via Cassinis e il nuovo piazzale Redaelli – e che, nell’ottica della Città metropolitana, coinvolgano per tempo anche il sindaco di San Donato Milanese, Andrea Checchi, – dato che il problema si sta allungando su questa “terra di mezzo” tra Rogoredo e San Donato – per intervenire su questa gravissima forma di disagio intergenerazionale» ed elenca una serie di proposte concrete, intoro alle quali auspica di riuscire ad aprire un tavolo di lavoro in cui si incontrino Comune, Regione Lombardia, Città Metropolitana, Atm e Ferrovie dello Stato. Ecco alcuni suggerimenti:
– Sollecitare gli Uffici per le tossicodipendenze degli Assessorati regionali per avviare un SERT, Servizio per le Tossicodipendenze che offra consulenza, cura e assistenza alle persone con problemi di dipendenza, ma anche ai loro familiari e a chi è loro vicino poiché il problema coinvolge ormai anche molte famiglie del territorio. Al Ser.T. chiediamo anche di informare e sensibilizzare sui rischi e le conseguenze derivanti dall’uso di sostanze, di interviene per contrastare i fattori di rischio e promuovere invece i fattori protettiviche migliorano la salute collettiva, per esempio collaborando con le scuole, promuovendo azioni negli ambienti di lavoro e nei luoghi di aggregazione, gestendo attività di consulenza rivolta a giovani e adolescenti;
– Offrire uno sportello di mediazione di conflitti con attività di consulenza e assistenza ai cittadini, che garantisca orientamento, supporto psicologico e consulenza legale. Un “ascolto attivo” – come si legge sul sito del Comune – che si concretizza attraverso interventi di mediazione diretta o indiretta per giungere a una risoluzione del conflitto;
– Mettere a disposizione un camper che giri per il quartiere e si prenda a cuore di conoscere la tipologia di persone che vi abitano, offrendo affiancamento e ascolto;
– Avviare progetti di educativa di strada con l’intento di emancipare gli interventi educativi indirizzati in senso preventivo; non solo per proporsi di annullare gli elementi di rischio ma per mirare, piuttosto, al rafforzamento della capacità di fronteggiare e gestire gli stessi elementi di rischio».
E conclude: «Avere una attenzione sulle periferie passa anche per il potenziamento dell’attenzione nei confronti di questa fragilissima fascia di persone della nostra città».
Roberta Osculati – Presidente Commissione Periferie
Gruppo Consiliare Partito Democratico
Via Tommaso Marino 7, CAP 20121 – Milano