L’irruzione sconsiderata e minacciosa di alcuni militanti di CasaPound in Consiglio Comunale, oltre che aver destato paura e clamore, è un bruttissimo segnale, non solo una provocazione.
Nel corso di un noiosissimo Consiglio Comunale nel quale si stentava a fare partire un dibattito costruttivo, c’è stata improvvisamente l’irruzione di alcuni esponenti di CasaPound che hanno chiesto a gran voce le dimissioni del sindaco lanciando alcuni volantini in aula. A fatica sono stati allontanati dalla Polizia locale e fatti uscire da Palazzo Marino, ma fuori si sono scontrati con un gruppo di manifestanti (autorizzati) dei centri sociali. Così è degenerata la protesta degli uni contri gli altri, mentre il Consiglio, che aveva ripreso il suo corso, era blindato a porte chiuse dentro Palazzo Marino.
È stato lo stesso sindaco poco più tardi a stigmatizzare quanto accaduto come inaccettabile e ha aggiunto: «non ci faremo intimidire da nessuno, tantomeno da CasaPound. L’aula resterà sempre luogo di dialogo e democrazia, non accetteremo ulteriori atti vili come quelli visti oggi».
Trovo invece un bel segnale il Comunicato stampa diramato subito dopo l’accaduto dai capigruppo della maggioranza a cui ha aderito anche un consigliere di Forza Italia: è un buon comunicato perché insieme – maggioranza e opposizione – devono battersi quotidianamente per i valori della democrazia! Peccato però che non abbiano aderito tutti gli altri gruppi presenti in Consiglio…
Ciò fa pensare perché, anche nelle ultime elezioni amministrative, alcune forze politiche hanno trovato appoggio e consenso proprio in formazioni di questo tipo che così hanno ottenuto visibilità e hanno preso coraggio. Ma tutto ciò non può andare a discapito di un legittimo e corretto confronto democratico.
Comunque la faccenda non finisce qui perché alcuni manifestanti sono usciti facendo il saluto romano, perciò la Polizia Locale ha chiesto l’acquisizione delle immagini delle telecamere del blitz di CasaPound per poter verificare se sono stati commessi reati, a partire dall’apologia di fascismo, e conseguentemente denunciare i responsabili.