«Abbiamo cercato di lavorare affinché Milano divenga più robusta, più solidale, più internazionale, con una visione di lungo termine».
Oltre ai risultati positivi già raggiunti, grande attenzione deve essere messa anche ad altri fronti come la sicurezza e il degrado. In una diretta Facebook, il sindaco ha aggiunto: «Cari milanesi non sono alla ricerca di pagelle, mi interessa il giudizio dei cittadini». Tanto da aver sollecitato non solo le domande live dei milanesi, ma anche commenti e segnalazioni future.
L’impegno di questo promo anno ha focalizzato l’attenzione principalmente su quattro piste di lavoro.
Uno valutazione del passato
1. Lavoro e sviluppo: «Il lavoro è al centro delle nostre politiche». Ha definito confortanti i risultati raggiunti, considerato che – secondo dati di Assolombarda – il tasso di disoccupazione è sceso dall’8,4 per cento al 7,5 per cento, e la popolazione, soprattutto giovane, è in crescita. Parlando del commercio, Sala ha ammesso «che non passa tempi facilissimi», tuttavia ha citato un dato interessante: «Lo scorso anno a Milano la spesa con la carta di credito è aumentata del 12 per cento e l’Ecommerce del 17 per cento».
2. Il Welfare: «Abbiamo mantenuto la barra dritta per chi può poco o non può niente. Le difficoltà di bilancio ci sono, ma sul welfare stiamo investendo tanto. Ci siamo inventati nuovi strumenti come il bonus bebè e il bonus badanti e baby sitter. Non si fa mai abbastanza ma non bisogna mai stancarsi di fare meglio». Ma la vera sfida dell’ultimo anno è stata sul fronte integrazione e immigrazione, con la capacità di far crescere una città solidale, attenta e sicura: «Ho guidato la marcia del 20 maggio, e ne sono fiero. Ovviamente come tutte le iniziative che hanno un’impronta politica dividono. Io sono fiero che 100mila milanesi vi abbiano partecipato. Senza retorica, i nuovi milanesi possono aiutare nella costruzione della Milano del futuro».
3. Le periferie definite da sempre “la sua ossessione”: «Sulle periferie noi abbiamo individuato cinque zone su cui lavorare e su cui faremo investimenti significativi, pari a 300 milioni di euro. Si vedrà parecchio il lavoro alla fine del mandato. Pensiamo di essere nel giusto sulla visione di lungo termine di ripristino dell’edilizia popolare ma sappiamo che, nel frattempo, bisogna lavorare su una serie di altri aspetti che sono questioni importanti per chi vive lì».
A questo impegno si affianca anche l’attenzione per «risistemare e riassegnare 4mila alloggi entro fine mandato».
4. Milano internazionale: il sindaco ha l’ambizione di rilanciare l’immagine di una città internazionale. In questa linea sono state intensificate le “week” milanesi: «Stiamo cercando di creare più eventi in città. Quest’anno sono nati Milano Photo Week, Arch Week, Food Week e Museo City, che si sono andate ad aggiungere a quello che c’era già. Vogliamo che la gente, con attenzione alla sicurezza, stia in strada. Milano viva è una parte importante del nostro lavoro». Anche in questo caso, i risultati sono dati oggettivi e non più promesse elettorali: nei primi quattro mesi del 2017, i turisti in visita a Milano sono aumentati del 14 per cento e nel 2018 probabilmente supereranno gli 8 milioni.
In questa linea va anche tutto l’impegno profuso per attrarre a Milano l’Agenzia europea del Farmaco, in fuga da una Londra: «Stiamo lavorando molto seriamente. Abbiamo fatto la nostra parte e chiediamo al governo di fare si che non si aprano inciuci sottobanco tra gli altri Paesi europei, che ci aiutino e aiutino l’Italia a portare a casa Ema».
Uno sguardo alla Milano del futuro
Oggi la sfida più grande per Milano è sicuramente data dagli scali ferroviari: «Domani [giovedì 22 giugno] firmeremo l’accordo di programma con FS e Regione Lombardia», rispettando l’impegno che si era preso di chiudere l’accordo entro un anno dal suo insediamento a Palazzo Marino.
Altro capitolo importante per la Milano di domani sono la linea metropolitana della M4, i cui cantieri creano non pochi disagi a chi vive e si muove in città: di questo il sindaco si è scusato e, circa il prolungamento della linea M5 verso Monza ha detto: «Vogliamo un progetto entro un anno».
Infine, un affondo sul tema della sicurezza: «La sicurezza è un tema di sinistra e un sindaco di sinistra non si fa problemi a chiedere anche più militari» come ha fatto e ottenuto. La novità annunciata riguarda l’arrivo di 300 vigili di quartiere all’inizio di luglio.
Sempre guardando avanti, Sala ha poi promesso un referendum entro dicembre per decidere coi milanesi se riaprire i Navigli, un suo “sogno” mai abbandonato: «Mi sono impegnare a fare un referendum entro l’anno, magari sarà a dicembre, magari a gennaio, ma non mi limiterò a chiedere un sì o un no all’idea. Porteremo un progetto spiegando che cosa vorrà dire per la città. Io ci credo molto».