19 maggio 2017
In settimana ho convocato una Commissione Periferie apposita dedicata al “Bando alle Periferie” (in scadenza il prossimo 5 giugno) non tanto per presentarlo, ma come occasione per riflettere sull’opportunità e sulle possibilità di miglioramento che, insieme agli interventi strutturali previsti dal Piano Periferie, esso offre alla città.
Se da un lato il Piano Periferie guarda alla complessità urbana, all’edilizia, alla viabilità, alla costruzione o ricostruzione dei quartieri interessati, opere che necessariamente avranno tempi lunghi, dall’altro il Bando vuole incidere fin da subito sulla qualità della vita delle persone che vivono in quartieri disagiati, offrendo loro già oggi una possibilità di riscatto nel quotidiano delle relazioni. Infatti gli interventi promossi nei quartieri periferici hanno l’obiettivo di renderli luoghi
- più belli, dove lo spazio pubblico e privato è occasione di incontro e socializzazione;
- più felici, dove le condizioni di vita permettano a facilitino un approccio rivolto alla positività
- più vivi, dove l’offerta di servizi diversificata è capace di venire incontro ai diversi bisogni dei suoi abitanti. Pensiamo che stimolare l’aggregazione sia anche la soluzione migliore per costruire sicurezza;
- più connessi e accessibili per tutti, dove è facile spostarsi sia all’interno del quartiere, sia per raggiungere altri quartieri della città, a prescindere dalle abilità.
- più aperti, alla diversità e alla contaminazione reciproca di culture, e anche all’attrazione della città, non solo del quartiere.
- più solidali, dove i rapporti di vicinato rappresentano la prima rete sociale di prossimità degli individui e delle famiglie.
A fronte di grandi attese, le risorse finanziarie risultano tuttavia modeste: sono in palio 540mila euro, ma ciascun progetto potrà essere finanziato fino a un massimo di 90mila euro per i progetti a rilevanza multi-ambito e fino a 30mila euro per i progetti a rilevanza mono-ambito. Ma questa impostazione ha anche un punto di forza: incoraggia la collaborazione, il coordinamento e il confronto tra realtà diverse e suggerisce di mettersi in rete per fare progetti multidisciplinari, in grado di mettere insieme idee e competenze maturate su ambiti diversi.
Compito dell’amministrazione sarà quello di fare da regia di questo grande lavoro che speriamo sia davvero l’occasione per attivare le forze locali su attività e priorità che rispondono ai bisogni dei territori.
L’auspicio è che questo primo bando si trasformi – anche grazie al nostro contributo di consiglieri in fase di approvazione del Bilancio – in una misura strutturale che di anno in anno possa rinnovarsi e dare respiro e nuove ali ai progetti che stanno ora per prendere il volo.