Si è svolta in settimana la tanto attesa commissione consiliare congiunta Periferie e Sicurezza, a cui ha partecipato l’assessore Rozza, che ha illustrato il piano di intervento sulle periferie relativamente alle competenze del proprio assessorato.
Tra le cose presentate, mi sono parsi interessanti due punti che segnano una impostazione politica precisa: la sicurezza va di pari passo con progetti di coesione sociale e con la riqualificazione urbana.
Da qui le due idee presentate.
La prima prevede un’attenzione alle strade e piazze più critiche grazie all’arrivo entro l’estate di 300 vigili di quartiere e all’introduzione di stagisti stranieri come mediatori con le comunità d’origine: ragazzi laureati o laureandi di origine araba, cinese, africana o latina affiancheranno i vigili di pattuglia e li aiuteranno nel dialogo con le varie comunità straniere presenti sul territorio. I ragazzi si aggiungeranno ad altri quattro operatori (tre agenti e un ufficiale), avranno un rimborso spese di 400 euro e saranno dotati di indumenti identificativi. Inoltre, questo stage permetterà loro di ottenere un punteggio aggiuntivo nei prossimi concorsi per entrare nella polizia locale milanese. Per fare questo il Comune ha aperto un dialogo con le università Cattolica, Bocconi e Bicocca che già realizzano master sulla sicurezza urbana e hanno studenti che arrivano da tutto il mondo.
La seconda attenzione è sulle aree verdi e l’arredo urbano e consiste in un appello a cittadini e comitati che vogliono dedicare parte del loro tempo al bene della città a diventare Guardie ecologiche volontarie (GEV).
Le GEV a Milano oggi sono 188, 143 uomini e 45 donne, e il loro contributo è nei fatti: 32mila ore di servizio nel 2016, di cui oltre il 70% nella vigilanza diretta sul territorio. 7.574 accertamenti di infrazione contro chi sosta sul verde, 1.322 segnalazioni varie di problematiche rilevate nei parchi (dalla panchina rotta agli alberi danneggiati) oltre a 647 verbali di contestazione per altre violazioni del regolamento del verde, come cani senza guinzaglio, mancata raccolta deiezioni, affissioni abusive (più 28,4 per cento rispetto all’anno precedente).
L’attività di educazione ambientale ha coinvolto oltre 6mila ragazzi delle scuole primarie e con interventi sui temi dell’acqua, aria, verde, rifiuti, energia e risparmio energetico.
È già online il Bando per il corso di formazione per aspiranti Guardie Ecologiche Volontarie al quale iscriversi entro luglio per iniziare il corso a settembre. L’impegno richiesto è serio, anche perché, dopo un corso teorico e pratico di circa 60 ore e dopo aver superato un esame di fronte alla Commissione regionale, si diventa pubblici ufficiali con funzioni di Polizia amministrativa, potendo accertare e sanzionare gli abusi di propria competenza, che riguardano principalmente il regolamento del verde.
Alle Guardie ecologiche volontarie è richiesto un minimo di 14 ore mensili di attività dedicata in maggior parte alla vigilanza e al controllo del verde pubblico per prevenire, segnalare o accertare fatti e comportamenti errati nei parchi cittadini. Dotati di una sede in ogni municipio, le GEV hanno a disposizione tutti gli strumenti tecnici di lavoro, tra cui auto, biciclette e smartphone da usare in servizio e hanno anche la possibilità di avere un abbonamento annuale ATM pagato al 70% dal Comune.