Come segnalato nella Newsletter n. 35 del 15 aprile 2017, dal 27 aprile sono entrate in vigore le modifiche alle linee di superficie al fine di potenziare le linee di periferia. Anche il mio vecchio tram 23 è stato cancellato, per venire sostituito nella stessa tratta da un non richiesto 19, che oltre ad essergli inferiore nel numero, non è apprezzato dal quartiere!
Tuttavia – a ben guardare – nulla di fatto è cambiato: stesso tram (solo diverso nella numerazione), stesso percorso, stessa corsa ma più lunga perché il tragitto completo arriva fino all’ospedale Sacco, collegando la periferia est di Lambrate con la periferia nord-ovest di Roserio.
Generalmente io raggiungo Palazzo Marino in metropolitana perché è più veloce, soprattutto quando vado direttamente dalla scuola al Comune, ma dal 27 aprile mi sono imposta di andarci in tram per verificare i tempi e ascoltare l’umore della gente.
È difficile accettare un cambiamento, tanto più quando questo sconvolge la nostra routine. Infatti ho sentito molti giudizi che hanno bollato questa decisione come sbagliata, penalizzante per il quartiere, mortificante per Città studi, perché si paventano ritardi più facilmente accumulabili su una tratta così lunga che prevede ora 52 fermate, anziché le 23 precedenti, e dunque anche un’attesa più lunga.
Però chiediamoci in sincerità che cosa chiediamo al trasporto pubblico?
In questi giorni è stata firmata dal Comune la proroga del contratto di servizio con ATM per il traffico pubblico locale (TPL) e altri servizi complementari, quali Area C, bike sharing e car sharing. Di questo si è parlato alla Commissione Mobilità di questa settimana anche alla presenza del nuovo presidente di ATM Luca Bianchi e dell’assessore Marco Granelli. Grazie alle tante commissioni sull’argomento e al pressing della maggioranza, la nuova gestione ha ripristinato il recupero integrale delle frequenze rispetto ai tagli degli ultimi mesi e ha messo in atto un ulteriore rafforzamento del trasporto nelle periferie.
Soprattutto alla luce dei grandi passi in avanti che ha fatto il TPL milanese in questi ultimi cinque anni, credo che si debba sempre puntare alla ricerca dell’efficienza attraverso un percorso di riforme e di rimodulazioni: se unire il percorso ora unificato delle ex tratte 23 e 19 può creare qualche inconveniente, tuttavia dobbiamo accettare che questa modifica rientra in un sistema trasporti più complesso, che richiede anche il nostro personalissimo contributo per “assestare” le novità. Così la contribuzione pubblica diventa complice dello strumento di promozione dell’efficienza, anche a costo di qualche “perdita” personale…
Sarebbe bello che la discussione sul traffico pubblico locale e sulle linee tranviarie partisse da qui: dal desiderio di volere e potere contribuire a una giusta battaglia per la qualità della vita e dell’aria in città, per il bene di tutti, non solo della mia fermata.
Detto questo, prendendo il 19 sto monitorando con attenzione la situazione e i tempi di percorrenza, perché poi a Milano – si sa – anche la fretta e la puntualità hanno la loro importanza! Perciò se avete segnalazioni particolari, fatemele assolutamente pervenire.