Dopo 20 confronti serrati nelle diverse commissioni consiliari tra gennaio e febbraio, dopo 11 lunghe sedute consecutive di Consiglio, in anticipo di oltre un mese rispetto al termine previsto, il Consiglio comunale di Milano ha votato il primo bilancio preventivo dell’era Sala!
I punti forti del bilancio 2017 sono periferie e riqualificazione, lotta allo sfitto nell’edilizia residenziale pubblica, efficienza e miglioramento dei trasporti, innovazione e digitalizzazione dei processi amministrativi e dei servizi ai cittadini, progetti sociali e culturali, scuole.
È il mio primo bilancio comunale e confesso che è stato molto faticoso e che non sempre ho compreso tutte le osservazioni e considerazioni fatte in merito. Però ho capito che, nel complesso, sono stati imposti forti tagli di spesa dovuti principalmente alla contrazione delle entrate da parte del governo nazionale: in soldoni sono stati tagliati 75 milioni di euro.
Il risultato è una previsione di spesa di 5,8 miliardi: 3,3 per la parte di spesa corrente e 2,5 per la parte in conto capitale che interessa gli investimenti.
Tuttavia, a fronte dell’enorme taglio subito, è stato fatto lo sforzo di non diminuire i servizi ai cittadini e di non arretrare di fronte ai progetti importanti. Ciò ha portato necessariamente a una rimodulazione delle tariffe, quali l’introduzione della tassa di 52 euro per l’iscrizione alla scuola d’infanzia e la revisione dei costi dei servizi a richiesta.
Come maggioranza abbiamo presentato solo 4 emendamenti, firmati da tutti i capigruppo di maggioranza e dai presidenti delle rispettive commissioni coinvolte. Questo ci ha permesso di recuperare 540.000 euro a supporto degli investimenti per le periferie; 1milione di euro a garanzia dei posti negli asili nido privati convenzionati col Comune; 99.000 euro per iniziative culturali dei Municipi.
Deludente e spesso demotivante l’atteggiamento della minoranza, votata per intere sedute a un atteggiamento meramente ostruzionista e poi divisa al suo stesso interno per arrivare all’approvazione di piccoli emendamenti interessati. Abbandonata dai suoi stessi leader (Mariastella Gelmini, Matteo Salvini, lo stesso Parisi – che molto ha criticato questo atteggiamento – non hanno mai partecipato a una sola commissione e mai hanno preso la parola sull’argomento in Aula), la minoranza non è riuscita a fare un ragionamento politico unitario.
Nelle sedute di Consiglio della settimana entrante verranno discussi i vari Ordini del Giorno che impegneranno il Sindaco e la Giunta nelle successive azioni politiche. In particolare l’Ordine del Giorno relativo alla scelta delle opere da realizzare e quello legato all’attuazione del piano periferie che presenterò io stessa.