L’ultima Commissione dedicata allo studio di un Piano integrato per le Politiche familiari si è confrontata sui diversi modi di fare famiglia e su quali siano gli elementi di benessere da sostenere attraverso politiche familiari adeguate.
Interessante la lettura data dalla prof.ssa Carrà dell’Università Cattolica di Milano che sostiene che tutte le risorse per raggiungere il benessere personale si recuperano con una negoziazione con altri soggetti, giacché il benessere individuale è il risultato di un intreccio di molteplici componenti. Ne consegue che gli altri sono facilitatori dei nostri progetti, non un ostacolo alla loro realizzazione: per raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo attingere a risorse che sono parte anche della vita degli altri e ci troviamo perciò intrecciati in una rete di molteplici relazioni.
La conseguenza politica che deriva da questa impostazione porta ad assumere la prospettiva della famiglia come tavolo attorno a cui fare scelte politiche, come lente di ingrandimento che permette di leggere la realtà in modo completo. Si deve, infatti, abbandonare l’ottica settoriale a vantaggio di uno sguardo integrato, come è nelle intenzioni – appunto – della nostra commissione che si propone di integrare i diversi settori affinché si formi una vera e propria rete di cooperazione tra i vari uffici. Ma probabilmente un simile coordinamento non è neppure più sufficiente a livello comunale, dovrebbe diventare una rete di comuni che collega i singoli municipi che riescano a mettere a sistema il progetto e a farlo diventare tesoro condiviso.
La presentazione del lavoro fatto dalla prof.ssa Carrà dell’Università Cattolica di Milano