25 gennaio 2017
Commissione congiunta Bilancio e Politiche sociali per presentare il complesso e articolato bilancio di previsione 2017 relativamente a questo settore: nonostante i tagli di bilancio, i servizi alla città sono fondamentalmente confermati e, anzi, vengono ulteriormente sviluppati e rafforzati in due prospettive che mi interessano molto.
Innanzitutto potenziando la “domiciliarità”, cioè diffondendo un’attenzione specifica ai bisogni nel contesto in cui emerge la difficoltà. Un progetto pienamente coerente col Piano Periferie che vuole avvicinare le zone emarginate e abbandonate al centro, anche da un punto di vista sociale. Inoltre, sostenere la domiciliarità non significa solo porre l’attenzione a ciò che avviene “dentro una casa”, ma valorizzare il rapporto del soggetto debole col suo territorio, con l’esterno, con ciò che lo circonda: quartiere, relazioni, abitudini, luoghi familiari… La domiciliarità è il contesto dotato di senso per la persona stessa; vivere in casa automaticamente “rassi-cura”.
In secondo luogo, la revisione del bilancio ha posto l’accento sul sostegno alle politiche per la famiglia, con attenzione alla prima infanzia, alla disabilità, ai giovani che vogliono metter su casa. Milano vuole essere una città capace di declinare il welfare anche in politiche per il “ben-essere diffuso” dove al soggetto sociale “famiglia” si riconosca un ruolo centrale sia nella fruizione di questo benessere che nei relativi processi di costruzione.
Anche questo è fare politica CON le famiglie e non solo PER le famiglie! Ed è una vera rivoluzione!